Stasera, alle ore 23 e poco più, ho sentito la primavera. Ha bussato al finestrino della mia macchina, Kaya s'è avvicinata al mio orecchio per affacciarsi meglio, ché anche lei la voleva salutare, e la Primavera è entrata.C'è sempre un giorno dell'anno in cui la Primavera bussa, ed è sempre in tarda serata.Nonostante sia un'accanita sostenitrice dell'estate e del caldo senza sosta e senza fine, verso la Primavera nutro un sentimento che non so spiegare.Qualcosa di misto tra nostalgia e voglia di guardare avanti.Tra ricordi da dimenticare e ricordi da ricordare.La Primavera segna il naturale spartiacque tra ciò che è stato, e ciò che sarà.E' una cascata in un luogo segreto.E' il profumo dei tigli nelle notti non ancora calde, quando torni a casa col finestrino aperto e devi metterti il golfino.(Finestrino e golfino fanno una rima obbrobriosa, lo so).Sono le parole non dette per paura.La Primavera resta segreta, anche se tutti la conoscono.La Primavera è il mio inzio dell'anno: quando rimandi la resa dei conti a quando sarai più forte, dopo che il caldo ti avrà temprato.Invece poi il caldo ti fiacca.E rimandi la resa dei conti alla fine dell'anno.Ma poi fa troppo freddo.E quindi, la mia domanda è: ma questo tirar le fila della situazione, è proprio necessario?Secondo me no.